LONGWOOD UNIVERSITY VS ADRIATIC SEA SIRENS


Longwood University Lancers
Adriatic Sea Sirens
Adriatic Sea Sirens
Dopo la dura sconfitta rimediata contro la nazionale del Camerun per 98 a 28, la voglia di rivalsa delle Longwood Lancers era davvero tanta. Ecco spiegati così il tifo da stadio fatto dalla panchina e i continui suggerimenti fatti da coach Reinson alle sue ragazze non appena lasciavano il campo. E Williams e compagne hanno fatto il loro dovere fino in fondo, chiudendosi bene in difesa e ripartendo a razzo nei contropiedi micidiali che si sono rilevati fatali per le Sirens. Il tutto sotto l’occhio attento – e in alcuni momenti anche severo – di una “tifosa” d’eccezione: la storica coach Shirley Duncan che ha guidato la franchigia di Farmville (Virginia) per 23 anni.
Coach Shirley Duncan e due super tifose delle Longwood University
Coach Shirley Duncan e due super tifose delle Longwood University
Così, nel primo quarto, un’incontenibile Chara Bennet ha messo a ferro e fuoco la retina con sette centri e ripartenze da vera centometrista. Le Sirens si sono difese come hanno potuto ma alla sirena il punteggio era di 25-12. Al ritorno in campo, Procaccini sorprende le avversarie schierando a zona le sue: una mossa, che rompe almeno per qualche minuto, il ritmo dell’attacco statunitense. A trovare la giusta soluzione è Skersickck che gonfia la retina con due triple dopo aver rifilato anche una stoppata a Reggiani. Si va al riposo sul +20 (42-22) per le ragazze di coach Reinson.
Il rientro in campo vede delle Sirens trasformate, con uno spirito nuovo e…. anche se può sembrare un po’ di parte, sono un vero spettacolo da vedere. Dopo un vero e proprio Pazzaglia show – con in sequenza, tripla, palla rubata e penetrazione a difesa schierata – anche Reggiani e Terenzi ci mettono del loro per guidare l’attacco italiano. Le Lancers accettano la sfida e nell’ultimo quarto la partita si infiamma per un finale davvero di alta intensità. Se l’attacco è guidato da Pazzaglia, in difesa ci pensa Veronica Dall’Olio che lotta come una vera leonessa sotto canestro e sporca tutte le traiettorie possibili e immaginabili delle avversarie. Ma le americane non mollano nemmeno un pallone nonostante il loro vantaggio si faccia sempre maggiore (63-36 al time out chiamato da coach Procaccini). La parte finale del match è uno show di Eboni Gilliam (best scorer con 17 punti) che infila canestri su canestri sfruttando anche la stanchezza delle italiane.
Così, dopo 40 minuti di gioco, il punteggio finale è di 76 a 44, ma quella che si è vista in campo è stata una partita di grande intensità agonista onorata al massimo dalla nostra selezione. E l’impegno e la dedizione delle nostre atlete non sono certo passate inosservate agli occhi degli americani. A fine partita, Katerina Pazzaglia ha persino ricevuto un invito da parte delle Lancers per raggiungerle non appena abbia terminato la scuola superiore. Un colpaccio della nostra sirena che ha così coronato una prestazione fantastica che l’ha vista autrice di 12 punti e bellissime giocate.
E per festeggiare una partita così bella, che c’è di meglio che condividere un bel “terzo tempo” a base di pizza? A vedere dalle facce delle americane, siamo sicuri che le ragazze di Longwood abbiano davvero gradito (soprattutto la “pepperoni pizza” mi dicono!)
Il terzo tempo delle Longwood Lancers al PalaPartigiani di Pesaro: pepperoni pizza please!
Il terzo tempo delle Longwood Lancers al PalaPartigiani di Pesaro: pepperoni pizza please!

Adriatic Sea Sirens e Longwood University Lancers
Adriatic Sea Sirens e Longwood University Lancers
   






L'articolo originale è pubblicato sulla pagina ufficiale del College Basketball Tour

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