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Visualizzazione dei post da febbraio, 2012

Scavolini vittoriosa contro Villa Cortese

Tutti aspettavano lei: l'ex capitano bianco-rosso Martina Guiggi chiamata oggi a sfidare le sue ex compagne. Per ricordare il legame con la giocatrice, i tifosi di Pesaro consegnano a Martina un piccolo regalo (uno Swarovski per il cellulare, un cuscino e una poesia) assieme a un dono del comune. Ma le attese vengono deluse, quando Guiggi si siede in panchina senza togliere nemmeno la tuta. Senza contare l'assenza delle due ex Lindsay Berg e Ramona Puerari. "Abbiamo fatto delle scelte per poter arrivare al meglio all'impegno in Champion League" spiega Abbondanza a fine gara "inoltre, in chiave play off, siamo sicuri matematicamente del secondo o del terzo posto e quindi abbiamo preferito lasciare Berg, Puerari e Guiggi a riposo per questa partita". Al loro posto in campo scendono Stufi e Pincerato. Pedullà risponde invece con la sua classifica formazione con la diagonale Ferretti e Ortolani, Klineman e Binker in banda, Okuniewska e Manzano centrali e D

Una società....a misura Snoopy

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“É la voglia di sport e di divertimento per tutti che 25 anni fa ha fatto nascere la Snoopy Pallavolo” si legge sul sito della società. In una città dove i ragazzi sono da sempre cresciuti a pane e basket e dove la pallavolo è entrata negli onori della cronaca solo da quando nel giro di pochi anni la Scavolini ha vinto scudetti, supercoppe e svariati riconoscimenti, Giancarlo Sorbini, attuale presidente della squadra bianco-rossa, ha deciso di costruire un palazzetto in un quartiere a pochi chilometri da Pesaro. “All'inizio c'era una squadretta di prima divisione che ha perso tutte le partite” - ci racconta Barbara Rossi, presidente della società – “e dà lì è iniziato quello che possiamo definire lo spirito Snoopy ovvero la voglia di aggregarsi e stare insieme”. Sara Antonioli, 21 anni, e capitano della serie C, ne è la prova vivente: “sono 14 anni che faccio parte di questa società e non ho mai cambiato. Quando ho scelto la pallavolo come sport, sapevo che volevo fare un gioc

Cartolina da...Miami: SIlvia Carli

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“Qui mi sembra tutto un film!” Non faccio altro che ripetermelo da quando sono arrivata: i giocatori di football e le cheerleaders, gli hamburgers e gli smooties, lo skyline che ha fatto da sfondo a tante serie televisive e l'oceano sconfinato. Come dove sono? Vi dicono niente nomi come Ocean Drive o South Beach? Ebbene sì, sono a Miami, perla della Florida e città che mi sta ospitando in questo mio anno da freshman (matricola) presso la Florida International University. Il campus è immerso nel verde e le strutture sportive offrono tutto quello che un atleta potrebbe sognare: piscina, sala pesi super attrezzata, file di tapirulan con conta “miles” - e non chilometri, siamo in America! - vasca con acqua gelata per tonificare i muscoli e soprattutto tanti macchinari per le terapie. Se hai bisogno di un massaggio o di una fasciatura all'ultimo momento, sai sempre che c'è qualcuno lì per te. E questo ti dà tanta sicurezza e tanta voglia di fare. Io sono arrivata a giugno, qu

Mi fido di te: Maggie e Luciana Do Carmo

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IL REGALO PIÚ GRANDE “Voglio farti un regalo, qualcosa di dolce, qualcosa di raro. Non un comune regalo”. É proprio sulle note della canzone di Tiziano Ferro che tre anni fa ho fatto il mio ingresso nella vita di Luciana. Lei all'epoca giocava a Conegliano e in quel periodo tra sconfitte e qualche problema fisico era un po' giù di morale. É per questo che la sua amica e compagna di squadra Marika Serafin ha deciso di farle il “regalo più grande”: me, Maggie. In Brasile la mia padroncina ha un barboncino di nome Beethevon che è rimasto però dai suoi genitori: qui in Italia le mancava avere un cane e ripeteva a Marika che voleva un cucciolo. Per due anni l'ha letteralmente torturata con questa storia, e così, al ritorno dalla trasferta di Empoli per la Coppa Italia, Marika, con l'aiuto di sua zia e sua madre, ha invitato Luciana a fare un salto a casa per mangiare un pezzo di dolce. Quando lei è entrata, sul tavolo c'era un cestino con sopra un panno da cucina: un

Monica De Gennaro: i mestieri del volley

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L'ANIMA DELLA SQUADRA Diventare un libero dopo aver giocato sempre da posto 4 non è un passaggio semplice, soprattutto a livello mentale: si passa infatti da un ruolo nel quale si giocano molti palloni a uno dove spesso capita di non toccare palla per molti scambi. E lo è stato anche per me, quando nel mio primo anno a Vicenza, il mio allenatore ha pensato di spostarmi in questo ruolo: abituata a schiacciare ed attaccare molti palloni, durante gli allenamenti mi sembrava di non fare nulla! Immergermi nel ruolo del libero e vestire i suoi panni, per me è stata una vera e propria sfida a livello mentale! Inoltre, all'epoca, non si dava molto importanza a questo ruolo e lo si vedeva quasi un ripiego per quelle giocatrici “bassette” che, per sperare di giocare nelle categorie superiori, non potevano fare altro. L'idea comunque di poter difendere mi è piaciuta sin dall'inizio, ed ero inoltre consapevole che la ricezione ha una grande importanza nell'economia del gi

Valentina Zago

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Tra le sue compagne di squadra è meglio conosciuta con il soprannome di Zagor, come l'atletico protagonista di una famosissima striscia di fumetti italiana degli anni '60. Stiamo parlando di Valentina Zago, opposto della Pomì Casalmaggiore. Proprio come il suo alter ego fumettistico, instancabile viaggiatore e valoroso combattente, Valentina è una ragazza “testarda e che si impunta un po' sulle sue convinzioni” e che ha iniziato la sua scalata verso la A2 proprio con un viaggio che l'ha portata lontana da casa all'età di 16 anni e che le ha permesso di intraprendere questa avventura nel mondo della pallavolo italiana. Certo, Valentina nel suo percorso non ha dovuto combattere contro creature mostruose o salvare gli indiani d'America, ma nella vita di una giocatrice di pallavolo altri possono essere gli ostacoli da affrontare e gli avversari da combattere. Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla prima tappa di questo viaggio: una piccola palestra nella citta

Elitsa Vasileva

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LA RICERCA DELLA FELICITÁ Nel nuovo calendario griffato Foppapedretti, Elitsa viene ritratta avvolta negli abiti di cuoio nero di Mia Wallace nella celeberrima locandina di Pulp Fiction: sguardo ammiccante, caschetto nero, tacchi alti e pistola d'ordinanza. Ma quanto c'è di Elitsa in Mia? “La scelta del film è stata della società ma io ho accettato di buon grado perché il film mi piace, l'ho visto e sono una grande fan di Quentin Tarantino. Inoltre, diciamo che mi ci ritrovo nel personaggio perché a volte anche io sono un po' “pazza” come Mia”. Ma non è Pulp Fiction il film preferito della giovane schiacciatrice bulgara, ne' tanto meno quello che meglio la rappresenta. Parlando con Elitsa, infatti, non esistono quei “silenzi che mettono a disagio” tanto cari al personaggio di Tarantino. Al contrario, la giocatrice orobica ama parlare della sua carriera e di sé senza lasciare silenzi e senza nascondere quelle che sono le sue debolezze. Proprio come Chris Gardner,

Editoriale mese di febbraio: le lezioni del volley....targate YAMA

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LEZIONI DI VITA Da sempre la pallavolo è stata per me una grande scuola di vita e nonostante abbia ormai da anni appeso le mie ginocchiere al chiodo, continua ad esserlo ancora adesso. In particolare è stata la Coppa Italia ad insegnarmi, o meglio, a ricordarmi quattro piccole lezioni di cui ho fatto tesoro e che voglio condividere con tutti voi. La prima, senza ombra di dubbio, è che l'unione fa la forza: la vittoria della Yamamay Busto Arsizio è stata una vera e propria vittoria di gruppo. Vedere le giocatrici tutte abbracciate durante l'inno nazionale mi ha ricordato che nella vita, come nella pallavolo, è sempre importante avere un gruppo di persone al tuo fianco che credono in te e che condividono i tuoi stessi obiettivi. Proprio come il nostro gruppo, dove ogni numero e ogni successo è il risultato di un lavoro di squadra, fondato sulla fiducia e il rispetto che ognuno di noi – direttori, giornalisti e fotografi - ha degli altri. Il secondo insegnamento è arrivato q

Champions League: Bergamo infrange i sogni europei della Scavolini

La Scavolini ci prova fino in fondo ma riesce a strappare un solo set a Bergamo: si infrange così agli ottavi il sogno europeo delle Colibrì. La Foppapedretti raggiunge la MC Carnaghi Villa Cortese ai quarti di finale per un'altra sfida tutta italiana. Per continuare a sognare, in casa Scavolini è obbligatorio vincere la partita e poi giocarsi il tutto per tutto nel golden set. Dopo il riposo "forzato" di domenica scorsa a casua delle condizioni atmosferiche, le Colibrì hanno avuto tutto il tempo per preparare questo appuntamento così importante. Pedullà manda in campo in campo il suo solito starting six con Ferretti in regia, Manzano e Okuniewska al centro, De Gennaro libero e Brinker, Ortolani e Klineman a schiacciare. Mazzanti risponde con Valentina Serena a guidare le centrali Nucu e Arrighetti, le attaccanti Vasileva, Piccinini e Quaranta e il libero Merlo. L'avvio di match è tutto all'insegna delle centrali di Bergamo, Nucu e Arrighetti che chiudono le v

Champions League: Bergamo ancora tabù per la Scavolini

Il tabù Bergamo continua: Scavolini sconfitta per 3 a 0 in casa della Foppapedretti Bergamo. Partita a senso unico, con Pesaro che spreca un vantaggio di 5 punti nel terzo e decisivo set. Gli ottavi di finale di Champions League hanno messo di fronte nell'ennesima sfida Scavolini Pesaro e Norda Foppapedretti Bergamo. Sfida piena di storia che sulla carta promette scintille. Tutte le statistiche sono però a vantaggio delle bergamasche che hanno sempre battuto le Colibrì negli impegni europei. A favore di Pesaro c'è però la vittoria per 3 a1 in campionato. Nonostante il maltempo, il palazzetto di Treviglio accoglie un nutrito pubblico pronto a sostenere le proprie campionesse. Mazzanti preferisce Serena in regia al posto di Signorile, e la palleggiatrice dimostra subito che la fiducia è ben riposta distribuendo bene il gioco tra le sue schiacciatrici (8-4). Bergamo vola subito avanti nel primo set sospinta in attacco da Quaranta, Piccini e Vasileva (17-12) e dal turno di servi