Stellina di Papà: Luna Carocci


Dopo aver esplorato il “cuore” delle mamme delle giocatrici, solchiamo ora i cieli alla scoperta delle “stelline” dei papà del volley. Forse non scenderanno lacrime come per i racconti al femminile; forse le emozioni saranno più contenute, ma spesso sono i papà ad essere i primi “tifosi” delle proprie figlie e sarà sicuramente interessante scoprire come questi vivono le partite e la carriera delle proprie ragazze.

Parlando di cieli e di stelle, la giocatrice che ci è sembrata più adatta ad aprire questa nuova rubrica è Luna Carocci, nuovo libero della MC Carnaghi Villa Cortese, che ci viene qui presentata da suo padre Massimo, il suo migliore amico e tifoso numero uno.

S come SOMIGLIANZA: io e Luna siamo molto simili di carattere. Siamo entrambi molto allegri e in certi casi anche un po' testardi. Ma Luna è insuperabile quando vuole raggiungere un obiettivo ed è difficile starle dietro. É una ragazza molto determinata, e quando si prefigge un risultato, non si dà letteralmente pace finché non riesce a raggiungerlo. Luna è sempre stata così, sin da quando era piccola e lo ha dimostrato appieno nella scelta della pallavolo come sua professione. Fino all'età di nove anni lei faceva anche altri sport come la danza. A quell'età gli sport nascono sempre come un gioco, un divertimento, un piacere. Luna però finì con appassionarsi alla pallavolo e quando decise che quello era lo sport che voleva fare, non ha più smesso: aveva deciso che la pallavolo sarebbe stata la sua strada e così è stato.

T come TRASFERTE: faccio tutte le trasferte pur di seguire mia figlia. La scorsa stagione ho saltato solo la Puglia perché effettivamente era troppo lontana. In media salterò solo una o due partite l'anno. Altrimenti sono sempre sugli spalti a seguire Luna. A dire la verità non sono molto freddo durante le partite: le vivo tutte con particolare entusiasmo, anche se lo devo ammettere, non tifo tanto per la squadra in cui gioca, ma soprattutto per lei. Sono una via di mezzo tra il papà critico e il tifoso. All'inizio ero più un critico, ma adesso sono diventato anche un po' più tifoso anche se a lei non lo faccio mai vedere. Quando mi chiede a fine partita come è andata, io non mi mostro mai pieno d'entusiasmo anche se in realtà sono pieno d'orgoglio per come ha giocato. A volte discutiamo anche dei tabellini ma non è una prassi, dato che io prima che iniziasse a giocare, di pallavolo proprio non sapevo nulla. Comunque, è stato sempre un piacere seguirla. Per farvi capire dove mi spinga l'amore verso Luna, vi posso dire che sono arrivato fino in Estonia pur di starle vicino.

E come EMOZIONI: di momenti emozionanti nella carriera di Luna ce ne sono stati tantissimi, ma la partita che ha significato di più per me è stata una delle prime che mia figlia ha giocato da titolare nella nazionale giovanile quando l'hanno premiata come miglior libero. Non ricordo bene chi fosse l'avversario di turno, ma è stato un riconoscimento davvero importante per lei. Devo ammettere che in quella occasione ci è scappata pure una lacrimuccia, se non due. L'estate del 2011 poi è stata ricca d'emozioni: la convocazione in nazionale mi ha fatto molto piacere, ma forse il passaggio a Villa Cortese mi ha reso anche più felice. Non per togliere nulla a Busto Arsizio che è una società grandissima, ma penso che Villa sia molto seria e che sia un gradino più in alto. La stimo molto anche dall'esterno e quindi sono contentissimo che Luna indosserà la maglia della MC Carnaghi.

L come LONTANANZA: il momento più difficile che ha passato Luna è stato quando è andata a vivere da sola a 15 anni. All'epoca l'avevano convocata al Club Italia a Ravenna ed era la prima volta che si allontanava da casa. É stato un passo molto grande per lei come per tutte le ragazze che per la prima volta vanno fuori a giocare: non tutte ce le fanno e anche Luna ha avuto qualche difficoltà. In quel momento aveva proprio bisogno del papà che l'andasse a trovare e io... ci sono sempre stato! Spesso, anche in mezzo alla settimana, prendevo la macchina solo per andare a mangiare una pizzetta con lei e a fare due chiacchiere. Da Lucca, dove abitiamo, erano 250 chilometri ma io li ho sempre fatti con piacere. E poi naturalmente la raggiungevo il fine settima dopo la partita per la pizza di rito.

L come LUCE: potrebbe sembrare un gioco di parole scontato visto il nome di mia figlia, ma Luna è letteralmente la mia “stellina” perché brilla così tanto che è la luce dei miei occhi. Non lo dico tanto per dire, ma questa è una vera e propria dichiarazione d'amore di un padre letteralmente innamorato di sua figlia. Tanto innamorato che l'unico aggettivo che mi viene in mente per descriverla è “meravigliosa”. Inoltre, prima di un match importante, non le dico troppe parole: le scrivo semplicemente un messaggio che dice “fai la Luna”, brilla!

I come IMITAZIONE: a tale proposito vi posso raccontare un aneddoto un po' particolare; vista anche la mia giovane età, quando Luna era piccola voleva imitare suo padre in tutto e per tutto. Così, ad otto anni, mia figlia era già una guidatrice provetta di auto. Le ho insegnato io a guidare: le sedevo accanto e le insegnavo a girare e ad andare dritto. E' stato uno dei miei primi esperimenti sulla mia “cucciola”!

N come NON CAMBIARE: il messaggio che voglio a dare a Luna è quello di continuare il suo percorso con la stessa determinazione con cui l'ha fatto sino ad ora. Io personalmente, non ho mai avuto progetti nei confronti di mia figlia quando era piccola. Sono semplicemente contento di quello che fa e soprattutto di come lo fa. Inoltre, Luna sta ancora studiando all'università scienze delle comunicazioni. Lo sport chiaramente le sta togliendo molto spazio, ma io e sua madre siamo contenti della strada che sta facendo: se poi in futuro si aggiungerà una laurea, noi tutti saremo felici e orgogliosi. Ma sia lo sport che lo studio non sono mai stati delle forzature nei suoi confronti. Ha scelto sempre da sola.

A come AMICIZIA: io e Luna abbiamo un rapporto molto bello. Insieme parliamo di qualsiasi argomento, questioni importanti o meno. Lei si fida molto di me e credo abbia un grande rispetto di me. Questo è dovuto anche al fatto che sono un papà giovane e ho avuto Luna quando avevo 22 anni: penso che sia per questo che abbiamo un rapporto molto aperto e che lei tenda a confidarsi molto con me e sua madre. Siamo come amici, e quindi di confidenze tra di noi ce ne sono tantissime. Non ha mai segreti con me e io non ne ho con lei. Questo è in poche parole il rapporto di amicizia che mi lega a mia figlia. Per esempio: le prime cotte! Lei mi ha sempre chiesto cosa ne pensavo di un determinato ragazzo e, generalmente, ho sempre conosciuto i ragazzi che ha frequentato. Le ho sempre dato comunque molta fiducia perché Luna è stata sin da piccola una ragazzina affidabile con la testa sulle spalle: credo che anche quando aveva solo dieci anni aveva già la maturità di una ragazza di cinque o sei anni più grande. Non ha mai avuto bisogno di un controllo particolare da parte di noi genitori. Per questo non voglio pronunciarmi troppo sul fidanzato ideale. So che lei di me ha una grande stima ma non credo si basi sulla mia figura per trovare il fidanzato. In questo campo, vada come vada ma ho fiducia in lei! Ma le nostre confidenze non si limitano ai “ragazzi”: le scelte pallavolistiche e la carriera non fanno eccezione. Luna chiede sempre un parere a me e a sua madre. Certo, alla fine è lei che sceglie con la sua testolina, ma è bello poterne parlare e discutere insieme.

Forse i papà non saranno facili alle lacrime, ma quanto a sentimenti, emozioni ed orgoglio verso le loro “stelline” non hanno niente da invidiare alle mamme. E Massimo ce lo ha dimostrato: il suo rapporto con Luna, fatto d'amicizia, amore, stima reciproca e tante confidenze è un bellissimo esempio di quanto il cuore di un papà possa essere altrettanto grande di quello di una mamma.

L'articolo originale è pubblicato sul numero di settembre 2011 di Pallavoliamo. La foto è pubblicata sul numero di settembre 2011 di Pallavoliamo

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