Mi Fido di Te: Francy Ferretti e Puffa

Ciao a tutti!

Mi presento: sono Puffa, il fidato amico a quattro zampe di Francesca Ferretti. Mi avrete visto tutti almeno una volta al palazzetto durante una partita della mia padroncina. Sì, sì, sono quello Schnauzer nano che dalle tribune non si perde una partita della Scavolini. La Gazzetta dello Sport, una volta, mi ha anche elencato tra gli “spettatori”! Diciamo che non passo inosservata! Colpa anche di quella maglietta della Scavolini con il numero 10 che ogni tanto indosso. Carina eh? L’idea però non è stata dei miei padroncini: tutto è partito da Teresa, una tifosa della Scavolini che aiutava Francy con le pulizie di casa. Anche lei innamoratissima dei cani, un giorno si è presentata con la maglietta numero 10 della Scavolini fatta su misura per me. All’inizio, sinceramente, ho storto un po’ il naso anche perché non è poi così comodo indossare degli indumenti. Ma quella maglietta era davvero simpatica e alla fine mi hanno convinto. Per un periodo ha pure portato fortuna! Ma partiamo dall’inizio: sono arrivata a casa Ferretti un po’ per caso, dopo una scommessa che Francy aveva fatto con i suoi genitori alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino. Mamma Silvana e papà Marcello volevano assolutamente andare, ma da quanto so, c’erano un po’ di problemi a causa del viaggio molto lungo e per paura dell’aereo. Per scherzare hanno fatto così una scommessa: se non andavano a Pechino avrebbero preso alla figlia un cane. Loro l’hanno presa un po’ così sul ridere, ma al suo ritorno, Francy ha iniziato un po’ ad assillarli con la storia del cane ripetendo di volerne uno. Papà e mamma erano però molto titubanti. In casa Ferretti, infatti, di cani non ne avevamo mai avuti.Pensavano che un cucciolo potesse soffrire troppo in appartamento e che, con due figli a carico e il lavoro, averne uno fosse troppo impegnativo.

Morale della favola, un cane non era mai stato preso in considerazione. Ma alla fine, l’ insistenza della mia padroncina ha vinto! L’unico problema era che nessuno tra i Ferretti conosceva le razze: come fare a scegliere tra le tante esistenti? All’epoca, un loro vicino aveva uno Schnauzer gigante, e così si erano informati dove potevano trovarne di simili. Un giorno mamma Silvana ha detto a Francy “andiamo a vedere il cane, ma solo a vedere intesi? ”. Le ultime parole famose, mi verrebbe da dire. La famiglia Ferretti è arrivata così fino a Parma a vedere una cucciolata di otto Schnauzer nani: e io ero lì. Quando ci hanno presentato, tutti e tre i miei futuri padroni avevano gli occhi a forma di cuore. Non pensavo che potessimo avere quell’effetto su degli esseri umani. All’epoca io avevo 5 mesi e sembravo un batuffolo di cotone perchè non si riusciva nemmeno a vedermi gli occhi. Loro volevano vedere una femmina - gli esperti dicono che siamo più docili e soprattutto che sporchiamo di meno in casa. Non ci ho pensato due volte: sapevo che quelli erano i giusti padroni per me. Mi sono lanciata e mi sono attaccata alla gamba di Francy per non lasciarla più. È così che sono entrata a far parte della famiglia Ferretti! Mancava solo di trovare il nome più adatto a me. I proprietari ci avevano dato dei nomi scherzosi per riconoscerci, ma Puffa sembrava troppo buffo ai miei nuovi padroncini. Ci hanno pensato e ripensato, ma alla fine mi hanno lasciato questo: io ne sono felicissima perchè adoro il mio nome! La nuova convivenza all’inizio li terrorizzava perché non sapevano bene come gestirmi. Fino ad allora, infatti, gli unici animali che Francy e il fratello aveva avuto erano i soliti pesci rossi e le tartarughine. Ma poi tutto è filato liscio e sembrava che avessero avuto un cane da sempre. Sfortunatamente, dopo soli cinque giorni Francy è dovuta partire per degli impegni pallavolistici, e quindi io sono rimasta a casa con mamma e papà: senza i figli e senza più un lavoro a tempo pieno, diciamo che con il mio arrivo hanno trovato un modo per riempire le loro giornate! In particolare è Silvano che si occupa di me: mi porta in giro e mi pettina tutte le sere. Io lo considero il mio padrone con la P maiuscola anche se voglio bene a tutti in famiglia. Quando sto con lui non capisco più niente: se capita che sono in giardino con qualcuno e arriva “il mio papà”, lascio tutti lì e non guardo più nessuno. Anche solo quando uno mi dice la parola “papà”, io ho già l’orecchio su e inizio a guardarmi in giro. Mamma Silvana è invece la mia cuoca personale. Lo ammetto, mi vizia un po’ perché cucina delle cose solo per me. Le crocchette? Quelle le mangio solo quando non c’è nient’altro in casa. Per quanto riguarda Francy, il suo ruolo è quello di coccolarmi e di sbaciucchiarmi tutta. La madre le dice che mi tedia perché mi fa ballare, mi mette cose strane in testa, i cerchietti gli occhiali, gioca con me e a volte mi fa pure arrabbiare: insomma, mi fa di tutto e di più! Altro che tedio: io mi diverto tantissimo e per dimostrarglielo la copro sempre di bacini. Ci dormo persino insieme e qualche volta vado addirittura sotto le coperte con lei. Ma non lo dite a nessuno, sembra che Francy se ne vergogni un po’!

Da quanto le voglio bene la seguo ovunque, anche quando fa la doccia! A volte, poi, lei mi parla come se fossi una persona in carne e d’ossa. Come dice lei, mi manca solo la parola! Io la ascolto paziente, e poi lei tutto ad un tratto mi guarda e mi dice “ma che sto facendo”? Se non lo sa lei! Una volta mi ha raccontato che prima di avere un cane, quando vedeva le persone che trattavano il proprio cucciolo come un bambino diceva tra sé “ma guarda quello! Ma come si fa?”; adesso invece lo fa pure lei e spesso dice che un cane è quasi meglio di una persona: diamo tanto affetto senza volere nulla in cambio. Una cosa che io adoro è quando mi dice che “mi ama”: io e lei ci vediamo poco e quindi l’affetto tra di noi è anche più grande. Se ci vedessimo tutti i giorni forse i nostri incontri sarebbero “più tranquilli”, invece quando la vedo impazzisco letteralmente. Purtroppo, tra allenamenti e trasferte, fa fatica a tenermi sempre, ma per esempio, quando gioca una partita di Champions League a Pesaro, mi lasciano da Francy la domenica o il giovedì e sto con lei fino alla partita successiva. In questo modo riusciamo a stare un po’ insieme. Anche se a dire la verità, non mi piace rimanere da sola in casa quando va agli allenamenti. Io voglio stare sempre in compagnia! Per questo non vedo l’ora che la mia padroncina torni a casa per farle un po’ di feste o fare una gara a chi arriva prima. Siamo molto legate l’una all’altra. Pensate che quando io sono a Reggio e Francy chiama a casa, la prima cosa che chiede è come sta il suo cucciolotto e quando è su Skype vuole sempre vedermi tramite la webcam...

ll mio compito principale è tirarle su il morale dopo una sconfitta o farle ritrovare la calma quando è arrabbiata. Funziona più o meno così: lei arriva, mi prende in braccio e io le do due bacini; poi mi metto a correre di qua e di là. E funziona sempre! Dopo il trattamento “Puffa” Francy si rasserena e si tranquillizza. Mi è giunta voce che io non sia la sola a svolgere questo ruolo “terapeutico”. So infatti che anche altri miei colleghi sono stati arruolati per la stessa ragione. Credetemi, la vita degli atleti professionisti è una vita abbastanza solitaria: in casa sono spesso da soli e la presenza di un cucciolo permette loro di occupare i momenti più solitari con un fido compagno di giochi. Ma è una scelta di cui bisogna essere molto sicuri, perché quando siamo piccoli abbiamo bisogno di una guida per crescere bene. Eh sì, avere un cane per quanto sia bello comporta anche degli impegni! Tra tutte le cose, ciò che Francy odia di più è farmi uscire sotto la pioggia: lei odia la pioggia, e un po’ mi dispiace doverla trascinare fuori quando fuori diluvia.


Un’altra cosa che so che le scoccia un po’ è doversi alzare prima la mattina per farmi uscire. Eh sì, è un po’ pigrona, anche perché si tratta di appena 10 minuti: io, infatti, sono abituata a stare in casa e quindi appena ho fatto le mie cose corro subito dentro. Un po’ però la capisco: certo, sono piccole cose, ma quando Francy torna dagli allenamenti qualche volta è stanca e diciamo che scorazzarmi fuori non deve essere il massimo. Io per ringraziarla raddoppio la dose di baci ! La cosa più buffa è che da quandosono arrivata, le mie foto hanno invaso il cellulare e il computer di Francy. Sono ovunque: screensaver, wallpaper, Facebook. Per non parlare poi della pallavolo. Nei palazzetti sono diventata una specie di star! Non so quanti scatti mi hanno fatto con addosso con quella maglietta! La mia padroncina poi mi riempie di regali: il più bello è un collare rosa tappezzato di strass che indosso nelle occasioni più importanti. Francy adora comprare le cose per me: quando passa davanti ad un negozio per animali si ferma sempre a prendermi qualcosina. Il problema è che io distruggo tutto in meno di tre secondi. È più forte di me! Non so resistere: ho persino mordicchiato le pantofole preferite di mamma Silvana! L’unico superstite al momento è un osso di gomma con un campanellino! Quello lo conservo perché mi piace il tintinnio che fa quando lo mordo! Però non amo le esagerazioni, tipo avere una pagina Facebook solo per me. Per quanto bella e coccolona io sia, sono sempre un animale e, anche se mi dispiace ammetterlo, ci deve essere un limite. Già i Ferretti mi trattano come una persona: per Francy , addirittura, sono come una sorellina! Se fossi arrivata prima avrei potuto crescere insieme lei e a suo fratello. Già mi immagino la scena: noi tre piccoli davanti all’albero di Natale. Sarebbe stato magico!

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