Elisa Rocca

La pallavolo è per molti una passione. Una passione talmente grande che spesso obbliga a scendere a grandi compromessi e a prendere delle decisioni che agli occhi di molti potrebbero sembrare incomprensibili. È questo il caso di Elisa Rocca, schiacciatrice bresciana, classe 1986 che dopo aver indossato la maglia della nazionale ed aver ricevuto una convocazione in A1, ha deciso, proprio in nome di questa passione, di vestire la maglia di una squadra di B1. “A Busto Arsizio sono rimasta per soli 3 mesi. Avevo scelto di andare lì perché era la mia prima occasione per andare in serie A1, però, alla fine, non ce l’ho fatta a rimanere perché avevo bisogno di giocare. Nella Yamamay non avevo spazio e quindi ho deciso di andare via e sono stata ingaggiata in serie A2 a Donoratico, dove ho giocato da titolare per una salvezza davvero importante. L’obbiettivo è stato raggiunto ed io sono stata contentissima così. Certo, potermi allenare con giocatrici del calibro di Esko, Matuszkova e Fernandinha è stata un’esperienza bellissima dalla quale ho imparato anche molto, ma sfortunatamente non ho retto di più. Non riuscivo a non giocare mai, ma sento che mi sia servita molto come esperienza”. La domanda sorge allora spontanea: con il senno di poi, ha qualche rimpianto di fronte a quella decisione? “Di rimpianti per la serie A1 non ne ho avuti. Io avevo voglia di giocare e non riuscivo più ad allenarmi senza poi poter scendere in campo la domenica”. Questa passione per il gioco nasce sui campi dell’oratorio, quando a dodici anni Elisa ha fatto una “partitina” con le sue amiche. Da quella partita, poi, non ha smesso più di giocare. “All’inizio facevo sia danza che pallavolo. Così, alcuni giorni, capitava di avere gli allenamenti sia di danza che di pallavolo e io scappavo letteralmente da quelli di danza per andare a giocare. Poi, per fortuna, ho deciso di dedicarmi interamente alla pallavolo. In questo sport mi sentivo più realizzata, anche perché, sinceramente, non ero molto aggraziata per poter fare danza. Inoltre mi trovavo bene con le mie compagne: eravamo un bel gruppo e mi piaceva l’idea di un gioco di squadra”. Il passo decisivo della carriera di Elisa sono state le selezioni a Brescia, dove la giovane atleta è stata selezionata dal Millenium di Mazzano, una delle società più importanti della zona. Con la maglia della società lombarda, Elisa ha disputato l’Under 15 e la seconda divisione, vincendo il campionato di U15 e perdendo solo in finale quello della seconda divisione. All’età di 16 anni, si sono così aperte per lei le porte della B1. “Quando ancora stavo disputando l’under 17, ho cominciato ad allenarmi con la B1 femminile, in quella squadra che ha poi fatto la promozione in A2. In panchina c’era Marcello Abbondanza ed è stato proprio lui ad introdurmi nella realtà del Club Italia”. Così nel 2002, superate le selezioni, la giocatrice bresciana è entrata a far parte di uno dei club più prestigiosi nel panorama pallavolistico giovanile: “l’esperienza nel Club Italia è stata sicuramente un’esperienza molto bella ma anche molto dura, dato che è organizzato come un vero e proprio “collegio”. Lì la pallavolo è la cosa principale insieme alla scuola e quindi non si aveva molto tempo libero. Eravamo però un gruppo bellissimo e con le compagne di squadra mi trovavo benissimo. Spesso si stava tutte insieme a fare due chiacchere, a giocare con il computer, ad ascoltare musica o a guardare un film, ma le possibilità di uscire erano pochissime. A livello pallavolistico è comunque un’esperienza ottima che ti aiuta a crescere tanto tecnicamente e ti aiuta molto a crescere come atleta”. Come per tante altre giocatrici, il Club Italia porta Elisa ad indossare la maglia della nazionale nel torneo prejuniores: “in inverno mi allenavo e studiavo al Club Italia e poi nel periodo estivo prendevo parte ai tornei con la nazionale. Così nel 2004 ho preso parte ai mondiali prejuniores e l’estate dopo, nel 2005, ho fatto le Universiadi. Il mondiale è stata un’esperienza bellissima, anche se abbiamo perso in finale contro la Cina in una partita nella quale stavamo vincendo 2 a 0 e poi siamo andate a perdere buttando via tutto il vantaggio. Però è stata un’esperienza che ricorderò per sempre: indossare la maglia della nazionale è fantastico e il momento dell’inno nazionale, quando si è tutti in fila e parte l’inno di Mameli, ti fa venire veramente la pelle d’oca. Poi ho un sacco di ricordi belli come il tempo passato in albergo con le ragazze delle altre squadre con le quali ci si vedeva e con le quali si cercava di capirsi, anche se io con l’inglese non sono molto ferrata”. Dopo due stagioni con Piacenza in A2, arriva quindi la convocazione a Busto Arsizio, dalla quale Elisa, però si allontana alla volta di Donoratico dove centra la salvezza e trova un posto da titolare. “Dopo Donoratico ho avuto un’offerta da Santa Croce che stava costruendo una squadra molto buona con giocatrici che scendevano anche dalla serie A1: mi è sembrata una buona occasione per fare una promozione ed, infatti, siamo riuscite a centrare il nostro obiettivo. È stato un anno davvero stupendo anche perché nella mia vita non avevo mai fatto delle grandi promozioni. Quella con Santa Croce era la prima della mia vita da titolare e quindi ha avuto un sapore tutto particolare”. Una sfida che Elisa ha voluto e saputo cogliere al volo: "ho sempre sentito la voglia e il desiderio di mettermi in gioco e di far vedere quanto potessi valere, anche in una serie minore come la serie B; un campionato che io sento comunque più mio e nel quale mi sento di poter fare meglio”. A scapito di quanto si possa pensare, infatti, la B1 permette a molte giocatrici di prima fascia di trovare il loro giusto spazio e di disputare un campionato di livello. “il livello della B1 non è da considerarsi basso. Al contrario, è un campionato difficile perchè le squadre si assomigliano molto e hanno tutte a disposizione tanti ottimi elementi. Nella maggior parte delle squadre, infatti, ci sono giocatrici che sono scese dalla A2 o giocatrici esperte che hanno fatto panchina in A1. La serie B, infatti, permette a molte atlete di poter tornare a giocare e di scendere in campo per ottenere qualcosa”. Ecco così spiegata la presenza di un’atleta di alto livello come Elisa Rocca nelle fila della Saugella Monza, società di B1 con grandi ambizioni per questa stagione: “a livello societario l’obiettivo è quello di fare un bel campionato e salire in serie A2. Al momento abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma questo è un campionato lungo e difficile e sono sicura che faremo bene. A livello personale vorrei crescere ancora e migliorarmi soprattutto in ricezione. In particolare voglio riuscire ad essere un po’ più costante e stare lì con la testa, obiettivo che sono sicura di raggiungere giocando tanto. Dopo Busto ho fatto quei 4 mesi a Donoratico dove ho iniziato a giocare e da lì è iniziato il mio percorso da titolare: ora sono due anni che gioco da titolare e quindi dovrei riuscire ad acquisire maggiore continuità e a gestirmi meglio nelle partite”. Elisa è stata infatti presentata come uno degli acquisti “pesanti” della stagione, e avrà ampio spazio per dimostrare tutte le sue qualità: “come per altre atlete, il mio obbiettivo principale è giocare. Quest’anno in A2 non avevo avuto proposte da titolare e quindi ho deciso di rimanere in B1 e cercare di fare un buon campionato con una buona squadra. La Saugella Monza è una buonissima società. Lo scorso luglio ero venuta qui a parlare con i dirigenti che mi hanno spiegato il progetto e mi hanno fatto conoscere il preparatore atletico e la presidentessa Alessandra Massari. Sin dall’inizio mi è sembrata una società molto seria a cui piace lavorare e che cura con estrema attenzione le sue atlete. Ho quindi pensato che fosse una buona scelta e ho firmato. In più, è vicino a casa mia dato che io sono di Brescia e non mi capitava da tanto tempo di poter giocare cosi vicino a casa. Questo aspetto ha influito certamente”. Infatti Elisa, si dichiara un po’ “mammona” sotto questo aspetto: “un mio grande sogno sarebbe quello di fare un viaggio negli Stati Uniti per imparare bene l’inglese, ma non so se ce la farei mai a stare lontano da casa per tanto tempo. Anche quest’anno ho avuto varie proposte da diverse società, ma alla fine ho scelto Monza perchè mi piace avere la possibilità di tornare a casa quando ne ho bisogno o ne ho voglia. Sono un po’ mammona in questo. Non è che non voglia stare lontano, ma mi piace l’idea che se il weekend lo voglio passare a casa lo posso fare”. Se il viaggio negli States rimane per il momento un sogno, Elisa si sta attivando per iniziare un corso d’inglese con la sua compagna di squadra Deborah Stomeo “ma siamo ancora in alto mare, non ho avuto ancora in tempo di trovare un corso che faccia per noi, anche perchè allenandoci tutti i giorni trovare qualche momento libero è un po’ difficile”. Non resta che dedicarsi quindi alle proprie passioni, che nel caso di Elisa sono cucinare i dolci (“e solo quelli”) e fare fotografie. “non è che io sia una professionista: semplicemente mi piace molto fare le foto per immortalare i momenti più significativi della mia vita, che si tratti di un viaggio, di una serata con le amiche o di una partita. Mi piace infatti riguardarle molto spesso sul computer e rivivere quei momenti. Ma la mia passione è un’altra: i dolci. Mi piace molto cucinare i dolci perché in realtà sono le uniche cose che mi riescono bene: le torte e i biscottini sono la mia specialità. L’anno scorso, per esempio era diventata tradizione che tutti i sabati, io e una mia compagna di squadra, facessimo i biscottini, di ogni forma e di ogni tipo. Ogni volta si trovava una ricetta nuova e si provava. Una volta abbiamo persino fatto i “Baci di Dama” uno per uno: ci abbiamo messo tipo due ore perché dovevamo fare una pallina alla volta. Però è divertente e mi rilassa”. Una passione che però nulla può contro quella per la pallavolo. Il cuore di Elisa, infatti, batte solo per il suo sport e la sua voglia di giocare è così tanta, che ne siamo certi, lascerà il suo segno in questa stagione appena iniziata.

L'articolo originale e' pubblicato sul numero di novembre 2010 della rivista www.pallavoliamo.it

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